
RICCARDO SCAMARCIO: la forza dell’istinto
Come è avvenuto l’incontro con Sergio Rubini? "La prima volta che ho conosciuto Sergio è stato quattro anni fa durante un provino per “L’anima Gemella”. In realtà, ancor prima di fare il Centro Sperimentale, lui era a Bari e aveva fatto una lettura in libreria e io ero andato a guardarlo; quella è stata la prima volta che l’ho visto di persona, ed è stato un momento forte perché per me lui rappresenta colui che ce l’ha fatta, un attore rispettato, un regista di successo, ma anche con un suo carisma, una sua personalità, molto precisa e indipendente". Come è stato lavorare con lui oggi? "Ogni regista ha la sua tecnica, si passa dalla spontaneità alla rigidità dei ruoli e questo è il caso di Rubini. Mi è servito molto perché ho potuto lavorare in un regime preciso, ho trovato il piacere di dare personalità, valore e naturalezza ai dialoghi. Per un attore è l’ideale per scoprire i propri limiti e superarli alla ricerca di una verità da rappresentare al meglio". Come giudichi il tuo personaggio? "Ci sono molti punti di contatto tra me e Adrian Scala, ma anche grandi differenze. Io ho un profondo rispetto per la vita e il mondo dell’arte, mentre Adrian è un’artista giovane che cerca di trovare canali che permettano alla sua arte di ottenere riconoscimento. Comunque il mio personaggio non è così pusillanime, anzi è un‘artista che semplicemente non può fare a meno di voler esprimere la propria identità attraverso l’arte, attraverso le sue sculture".Lulli e Adrian Scala. Personaggi che esistono anche nella realtà? "I personaggi alla Lulli esistono anche nel mondo del cinema, in maniera magari più estrema o meno estrema, però ci sono e possono essere vari. Questo è un film dai molti colori e dalle molte sfaccettature; mi piace pensare che Lulli rappresenti il nero e Gloria il bianco, e che sia Gloria che Lulli siano due componenti di Adrian, la coscienza e il male". Ci sono scene particolarmente difficili? "Mi sono allarmato in alcune scene dove il personaggio perde la propria identità e resta in balia di sé stesso senza trovare una via d’uscita. Sono stati toccati dei temi molto delicati, delle dinamiche psicoanalitiche abbastanza complesse".

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